Di Francesco Munzi, Italia, 2004, 88’ +13
E’ PREVISTO L’INCONTRO CON IL REGISTA



Saimir ha sedici anni, è albanese e vive dietro una finestra aperta sul mare di Ostia. Le sue notti sono lunghe, infinite come il numero di immigrati clandestini che raccoglie sul litorale laziale e che poi suo padre traffica coi piccoli imprenditori agricoli della zona. Saimir è soprattutto un adolescente che vive un’età straordinaria dentro una realtà e una condizione altrettanto straordinarie: quella dell’immigrazione e dell’emarginazione. Saimir è due volte fuori: fuori dai valori parentali, fuori dai valori comuni dei suoi coetanei italiani. Nel processo di transizione verso lo stato adulto Saimir, come ogni altro ragazzo della sua età, ricerca l’autonomia dal genitore, da Edmond, padre disorientato e rassegnato a una realtà miserabile che chiama “destino”.
Il regista e il direttore della fotografia impressionano l’educazione esistenziale e sentimentale di Saimir su una pellicola livida e de-saturata dai colori accesi della post-adolescenza per indicare quella zona liminale in cui non si è più e non si è ancora.